Fiume Verzasca

Domande sul coaching

Contenuti:

Modigliani: ritratto di Jeanne Hébuterne, 1918
Cosa è il coaching e chi è il coach?

"Il coaching è un rapporto di partnership che si stabilisce tra coach e cliente con lo scopo di aiutare quest’ultimo ad ottenere risultati ottimali in ambito sia lavorativo, sia personale. Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le performance, sia la qualità della propria vita.
(…)
L’attività di coaching accelera la crescita dell’individuo in quanto grazie ad essa ognuno giunge a focalizzare in maniera più efficace e consapevole gli obiettivi da raggiungere e le conseguenti scelte da porre in atto.

Nel coaching si osserva “dove si trova il cliente oggi”, quale sia cioè la situazione attuale di partenza, e si definisce, in comune accordo, ciò che egli è disposto a fare per raggiungere “la meta in cui vorrebbe trovarsi domani”.

(International Coach Federation)

Il coach possiede conoscenze specifiche ed esperienze dirette nell’ambito delle problematiche del suo cliente, come ad esempio quello sportivo, manageriale, della selezione e dell’orientamento professionale, della famiglia, dell’educazione ecc.

"Né psicoterapeuta, né giudice e ancor meno consigliere o formatore, il coach opera nel contempo come artista della domanda e della riflessione e come agente di cambiamento facilitando la scoperta e la realizzazione di soluzioni nuove ai problemi del nostro tempo.

Creatore di una sinergia positiva, fornisce alle persone che accompagna, uno sguardo nuovo su loro stesse e le loro situazioni, ciò che permette di migliorare le loro performance e incoraggiare il loro sviluppo personale e professionale.

Un coach è qualcuno che vede opportunità dove altri vedrebbero degli ostacoli. Questa visione inusuale e innovatrice portata dal coach suscita, in coloro che sta accompagnando, una presa di coscienza a livello dello sviluppo e della  realizzazione personale.

Gli interventi del coach mirano a far trovare al cliente il suo equilibrio e la piena realizzazione in tutti i suoi ambiti di vita: personale, famigliare, di coppia, sociale.

Il coach lo aiuta a raggiungere un benessere, una migliore lucidità e una comprensione più sottile della sua problematica personale, per permettergli di riprendere contatto con le sue risorse, di percepire le sue problematiche sotto una diversa angolatura, di scoprire alternative al suo abituale modo di fare e generare nuove opzioni.

Il coach stimola le risorse intellettuali e effettive del cliente accompagnandolo verso il fine ultimo del percorso di coaching: la realizzazione del suo progetto di vita".

(Jane Turner, ICF France)

Per ulteriori informazioni sul ruolo e il codice etico di un coach, rimando al sito della Federazione Internazionale di Coaching (ICF Code of Ethics - International Coaching Federation)

Cosa caratterizza un coach ad indirizzo ipnologico costruttivista?

Il suo continuo riferimento

  • all’ipnosi, per attingere più facilmente alle risorse dell’inconscio, facilitando il cambiamento nella direzione desiderata dal cliente, integrandolo e armonizzandolo nel suo sistema di valori e credenze che ne risulterà ristrutturato.
    Il coinvolgimento attivo dell’inconscio garantisce un approccio rispettoso dell’insieme delle “parti” che compongono la personalità e dei loro bisogni.
    Ne deriva un approccio olistico che permette un risultato “ecologico” per la persona.
  • alle neuroscienze, per il loro grande contributo nel capire il funzionamento mentale e la loro integrazione a livello dell’insieme dell’organismo.
    È da quest’ultime infatti che si deriva un particolare rispetto dei tempi necessari per un cambiamento profondo: il tempo necessario per permettere all’organismo di costruire e “stabilizzare” nuove connessioni neurali, nuovi percorsi sinaptici.
  • alla filosofia e alla psicologia costruttivista, che hanno rivalutato e messo in luce il ruolo della nostra mente nel creare la propria realtà. Il partire dalla realtà del cliente e dalle sue costruzioni nel processo di apprendimento permette di superare le costruzioni limitanti.
    È un accompagnare il cliente in una sorta di riapprendimento, in un processo efficace per aprirsi a cambiamenti profondi e duraturi.

Per approfondimenti sulle modalità d’intervento tipiche di un percorso di coaching ipnologico costruttivista rimando alla seconda parte della mia tesi di diploma in psicoterapia analitica ad indirizzo ipnologico costruttivista presso l’Université Européenne Jean Monnet di Bruxelles (2005):

Gabbie, gabbiette, gabbiacce - Il coinvolgimento del cliente nell'individuazione e nella modifica dei presupposti rilevanti per il suo sviluppo personale

Come lavora il coach ad indirizzo ipnologico costruttivista?

Utilizzando l'ipnosi in una ottica costruttivista, lavora con le strutture profonde della mente, permettendo di scoprire le convinzioni limitanti e di riallineare passato, presente e futuro in un continuum nuovo e creativo.

Aiuta a sciogliere i nodi che impediscono un reale cambiamento.

Ancora una volta l’ipnosi costruttivista si rivela essere uno strumento che fa la differenza e che qualifica e distingue questo tipo di coaching.

Il coach accompagna in particolare nelle fasi critiche di un progetto, quando le decisioni sono difficili, aiutando la persona ad utilizzare al meglio tutte le sue risorse nella fase di problem solving (nella fase della risoluzione dei problemi).

I compiti affidati al cliente tra una seduta e l’altra lo aiutano a creare il ponte necessario tra l’esperienza protetta nello studio e l’applicazione nella sua realtà specifica.

Oltre alle sedute in studio, il coach si può avvalere anche di colloqui telefonici o dei mezzi informatici per fornire un supporto puntuale ed efficace al suo cliente.

Come sono fissati gli obiettivi del percorso?

Spesso sappiamo ciò che non vogliamo più, ma fatichiamo a formulare i nostri desideri e dare forma ai nostri sogni. Il coach permette invece al cliente di immaginarsi nel suo futuro desiderato, di vederlo, riuscendo a percepirne le sensazioni fisiche con tutti i suoi sensi.

Le tecniche di associazione e dissociazione e le visualizzazioni in stato di trance facilitano tale processo.

Attraverso questa esperienza diventa più naturale e facile identificare l’obiettivo verso il quale dirigersi, considerando le esigenze globali della persona, in poche parole rispettandone l’ecologia.

Più che di un momento determinato si tratta di un processo importante e delicato che già di per sé è profondamente ristrutturante e in qualche modo terapeutico.